X Fragile - Il Filo di Arianna
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IL PRIMA E IL DOPO SECONDO GLI OPERATORI-"AMICI"

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Messaggio  Admin Gio Ott 21, 2010 6:08 pm

Ad un anno dall'inizio della ricerca Alice ed Andrea scrivono a tutti gli operatori amici e a tutte le famiglie:

"Gentilissime Famiglie ed Operatori coinvolti nella ricerca sul filo di Arianna,

per quanto riguarda la preparazione di Genova, ogni famiglia e ogni Operatore-amico dovrebbe preparare due brevissime e distinte relazioni per avere due punti di vista.

Ogni relazione (una della famiglia e una dell'amico) dovrebbe, attraverso un breve schema per punti chiave scritto, mettere in evidenza i cambiamenti del bambino/ragazzo dopo un anno di ricerca: dal settembre 2009 al settembre 2010.

- annotare dal proprio punto di vista (uno della famiglia e uno di operatore-amico) i cambiamenti nell’ambito delle relazioni con gli altri, nel linguaggio, nel modo di muoversi, orientarsi, camminare, atteggiamento generale, nei saper fare...

- includere i punti di vista di quelle persone che sia in famiglia che fuori hanno in qualche modo notato progressi nei bambini e ragazzi.
aggiungere quindi i punti di vista di altri che entrano in contatto con il bambino: il punto di vista del pediatra, della zia, della vicina,... dell'insegnante,...del negoziante,… brevi frasi sintetiche che sottolineano e mettono in evidenza cambiamenti comportamentali, relazionali, di atteggiamento… nel prima e dopo un anno di ricerca.

- costruire brevi filmati e/o mostrare foto che mettano in risalto la differenza tra il prima (settembre 2009) e il dopo (settembre 2010).

- un breve profilo di ciò che si desidererebbe per il prossimo anno di ricerca-formazione-azione.

- I cambiamenti auspicati per il prossimo anno di ricerca-formazione-azione

ci vediamo a Genova

Andrea e Alice


SILVIA, OPERATORE-"AMICO" DI ALBERTO, SCRIVE:


A settembre Alberto nelle relazioni con gli altri , nel linguaggio , nel modo di muoversi , nell’orientarsi , nel camminare veniva guidato dall’adulto attraverso indicazioni verbali e spesso era l’adulto ad agire al posto suo. Alberto agiva passivamente , non esprimeva la propria opinione , non prendeva decisioni,spesso si distraeva perdendo il “filo”nel compiere le azioni: sapeva lavarsi ,vestirsi, sapeva dove erano posti gli utensili per fare colazione e per apparecchiare ma non sapeva in che successione doveva svolgere l’azione. Non aveva un organizzazione del tempo della sua giornata:chiedeva sempre di mangiare . Rendendo Alberto protagonista delle proprie esperienze, quindi un soggetto che agisce creando delle situazioni di successo (è da questo che le situazioni nascono attraverso i suoi sa fare), Alberto ha consolidato le sue competenze conquistando in alcuni casi l’indipendenza e ne ha acquisite delle nuove. Attraverso la narrazione ,l’esempio pratico ( l’azione dell’educatore “specchio”) e l’agire insieme ,mano nella mano, Alberto sa prepararsi la colazione da solo , utilizza il bagno da solo anche per l’igiene personale ,si lava da solo , fa la cacca , prende la carta e si pulisce (quando è a casa si fa anche il bidet);si veste da solo prendendo gli indumenti nel cassetto o nell’armadio .Sa apparecchiare la tavola informandosi di quante persone ci sono, quindi non esegue l’azione meccanicamente ma cura i particolari e invita i parenti a mangiare specialmente se cucina lui. E’ stato fondamentale partire da un suo desiderio :”fare la merenda”. Alberto voleva mangiare la pizza, ma in casa non c’era per cui si doveva comprare; allora, tramite la narrazione, ho suscitato curiosità nel cercare gli ingredienti nei giornali pubblicitari per fare la pizza. Ritagliare le figure e incollarle su un foglio ,contare i soldi dopo aver scritto il prezzo dell’alimento e alla fine mettere i soldi e la lista nel marsupio sono competenze nate dal suo bisogno di fare la merenda. Le prime volte si cercava insieme adesso lo prende da solo il marsupio. Si guarda i piedi se ci sono le scarpe, altrimenti le prende e le infila, prende il cd da ascoltare in auto, saluta i famigliari, chiede la chiave per aprire l’ auto ,così vede dov’è , riapre da solo lo sportello e lo chiude, si coordina nel mettere il cd nello stereo mentre prende e aggancia la cintura di sicurezza. Prima in auto in silenzio si ascoltava il cd e quando arrivavamo al supermercato mi fermava la mano per non spegnere il cd ; ultimamente si gira verso di me per osservare le mie reazioni nell’ascoltare le storie sonore e se c’è da ridere ride anche lui , non per imitarmi, ma perché ha compreso la battuta e non protesta se spengo il cd per scendere dall’auto. Nel supermercato si orienta bene , lo conosce , infatti le prime volte mi guidava lui per andare nel reparto delle bibite per acquistare il bricco del te al limone ignorando la lista della spesa,ma esprimendo il mio sentimento di aver fame Alberto lasciava il te per seguire la lista; ultimamente dopo aver preso gli ingredienti della lista mi dice : “Silvia abbiamo dimenticato il te oppure un pezzo di schiacciata”. Se non trovavamo l’ingrediente , applicavo la strategia di andare a cercare il commesso per chiedere dove si poteva trovare l’alimento e ringraziavo, ora ringrazia anche lui. Quando andavamo alla cassa per pagare, Alberto mi lasciava il marsupio e si allontanava ,ma applicando la narrazione e sfruttando il suo piacere di contare i numeri , ho iniziato a contare i soldi; Alberto incuriosito si è avvicinato ad osservare ;ora apre il marsupio prende i soldi e insieme contiamo ,poi mettiamo gli ingredienti nel sacchetto e usciamo. Alberto ha applicato questa strategia poco tempo fa quando è andato con la famiglia al cinema.,durante la visione del film Alberto doveva andare in bagno e desiderava andare da solo ,è uscito dalla sala ,ha aperto una porta ma non era il bagno allora ha domandato alla ragazza che strappava i biglietti dov’era il bagno ,lei ha indicato il posto ,lui è andato e poi è tornato nella sala a finire di vedere il film.
Quando abbiamo realizzato la ricetta desiderata invitiamo i famigliari a mangiare con noi e, a volte Alberto, sale le scale per andare a chiamare la nonna; di solito era la madre a chiamare i parenti ,ultimamente ha invitato anche me a rimanere a cena a casa sua e in questi giorni ha desiderato svolgere una ricetta a casa mia chiedendomi : “Silvia si va a casa tua a fare una ricetta , quale ricetta?” io ho risposto : “La macedonia” e Alberto : “Nooo” ed io : “La pasta verde ?( al pesto)”; Alberto : “SI , la pasta verde”. Con Alberto abbiamo realizzato un ricettario , situato sulla mensola in cucina , per raccogliere le sue ricette preferite da utilizzare quando desidera cucinare, così vede la lista per comprare gli ingredienti e lo svolgimento della delizia .
In questi mesi estivi abbiamo letto delle fiabe realizzando lo scenario e le azioni svolte dai personaggi piaciuti a Alberto. Una mattina sono entrata a casa di Alberto con una scatola di cartone piena di fiabe di quando ero piccola e ho detto : “Alberto mia madre mi ha dato questa scatola con le fiabe” mentre mi sedevo a terra ;ho aperto la scatola e ho esclamato: “Quanti ricordi , quante volte ho ascoltato queste fiabe , Cenerentola ha le pagine staccate …” Così Alberto si è avvicinato alla scatola e ha guardato le copertine delle fiabe e ha preso la fiaba de “ I tre porcellini “ ; l’abbiamo sfogliata e letta . Mi ha chiesto di leggere più volte alcune parti della fiaba delle quali abbiamo costruito lo scenario con vari materiali . Poi abbiamo preso una scatola e ci abbiamo messo il materiale cartaceo per realizzare le scene, quello che mancava siamo andati a comprarlo ,oppure a seconda del materiale siamo andati a cercarlo nel boschetto vicino casa tipo canne , legnetti e paglia ; abbiamo preso un astuccio e messo pennarelli , matite , forbici , lapis e gomma ;nella scatola una scatolina di tempere , la colla vinilica e un’altra scatolina con vari rocchetti di filo colorato. Quando ci serviva il materiale della scatola si metteva in terra uno accanto all’altro , carta velina, cartoncino , stoffa , astuccio , tempere…, così da decidere che materiale scegliere per costruire la scenetta .Molto spesso ero io a scegliere i materiali da usare, ma ultimamente, specialmente nelle scene con il lupo, mentre stavo scegliendo la stoffa per fare il pelo del lupo, Alberto mi ha detto di usare la carta velina ,l’ha presa, l’ha strappata ,ha fatto una palla e l’ha stretta tra le mani. Io incuriosita l’ho osservato, mentre applicavo la colla sul lupo , Alberto continuava a stringere e manipolare la carta tra le mani ; allora ho chiesto se potevo strappare la carta e applicarla sul lupo. Lui mi ha detto di si e quando ho iniziato a mettere la carta sul lupo Alberto mi ha detto: “Silvia questa è la coda”. Io sorridendo ho risposto: “Hai avuto una splendida idea a fare la coda corposa ,io avrei messo dei pezzetti in qua e là , bravo” , così Alberto ha fatto le code anche agli altri lupi .

LICIA, OPERATORE-"AMICO" DI ALESSANDRO E PAOLO, SCRIVE:
ALESSANDRO:


Nelle relazioni:

Era già socievole e affettuoso, ma adesso è anche adeguato ai contesti sociali. È maggiormente in sintonia e attento agli altri. Se vede che dimentico un oggetto da qualche parte prontamente me lo porta con un espressione di rimprovero mista a soddisfazione per essersi reso utile.

Nel linguaggio:

Arricchisce il suo vocabolario ogni giorno di più. È molto attento alle nuove parole e le ripete con entusiasmo per fissarle meglio. Non solo conosce più parole, ma è in grado di formulare frasi complete e articolate.

Nell’ atteggiamento:

È molto più attivo e propositivo rispetto al passato. Non si limita solo a rispondere alle domande, ma ne pone di nuove che spesso riguardano situazioni astratte o persone non presenti a dimostrazione di un pensiero che si evolve in maniera sempre più fine e adulta.

Nei sa fare:

Alessandro ha acquisito nuove competenze come lavarsi i denti da solo e andare in bagno in totale autonomia senza neanche chiedere aiuto alla mamma.

Nel comportamento:

Complessivamente il comportamento di Alessandro è più adeguato e contestualizzato, è più ricco di competenze, è più propositivo. Alessandro inoltre mi sembra meno ansioso e più ricettivo nei confronti degli stimoli ambientali.

Per il futuro:

Alessandro deve ancora acquisire molte competenze relativamente all’autonomia, per es. non sa mettere le scarpe … vorrei anche allargare l’universo dei suoi gusti in fatto di cibo in quanto mangia sempre e solo le solite due o tre cose.
Sul finire della scuola dell’infanzia aveva ancora comportamenti aggressivi con i compagni, nel caso permanessero ancora all’inizio della scuola elementare, sicuramente bisognerà migliorare anche questo aspetto.

PAOLO:

Nelle relazioni:

Paolo è molto timido e tende a non guardare mai in faccia le persona quando parla; dopo la preparazione degli esami e dopo gli esercizi di role playng fatti assieme a me, questo aspetto è migliorato sensibilmente e adesso Paolo è un po’ più disinibito nelle relazioni.

Nel linguaggio:

Paolo ha sempre avuto un buon linguaggio, con i vari progetti che abbiamo fatto in questo anno ha acquisito nuovi termini specifici , ma nel complesso il suo linguaggio è sempre stato buono

Nell'atteggiamento:

Atteggiamento, come già detto, timido, chiuso che sta lasciando il posto ad una graduale disinibizione su cui però bisogna ancora lavorare.
Non ha mai avuto un atteggiamento oppositivo, ma neanche tanto propositivo, quindi bisognerebbe lavorare ancora molto sull’iniziativa.

Nei sa fare:

Sono molti i Sa fare di Paolo. Lui è un ragazzo totalmente autonomo in casa e fuori casa. Esce da solo, conosce il suo paese, prende l’autobus per andare a scuola …
L’unico neo è rappresentato dalla conoscenza e dall’uso del denaro che è ancora un po’ deficitario

Nel comportamento:

Paolo ha un comportamento sempre adeguato alle situazioni. Mai una frase o un movimento fuori posto. Il suo comportamento è sempre congruente alle situazioni.

Per il futuro:

Bisognerà lavorare sull’iniziativa che ancora stenta ad emergere; sull’uso del denaro e sull’atteggiamento timido e chiuso che, sebbene abbia subito un miglioramento, deve essere ancora rafforzato.

MARCO, OPERATORE-"AMICO" DI GIORGIO, SCRIVE:

Considerazioni conclusive (settembre 2009-settembre 2010)
Trovandomi qui dopo un anno di questa esperienza che è stata utile e bella sia per me che per Giorgio cerco di focalizzare le piccole e grandi conquiste che sono state ottenute. Ma la prima caratteristica che prepotentemente spicca è ..IL CORAGGIO. Sicuramente il coraggio si declina al massimo nell’ambito “socialità”, ma è comunque necessario e relativo a tutte le aree. Pensando in termini di “prima e dopo” osservo sempre più spesso dopo 1 anno di interventi che Giorgio con me (e con i miei amici,colleghi ecc.) ha avuto un evoluzione forte nel coraggio. Il coraggio che ti permette di andare a una cena di perfetti sconosciuti invitato da me, di conoscerli per la prima volta nell’atrio di casa loro, dicendogli buongiorno. Ma anche il coraggio che gli permette di affrontare un commesso del supermercato o un imprevisto che accade con un sorriso in faccia invece che con una smorfia e gli occhi impauriti che ho visto spesso un anno fa. Il suo coraggio gli permette anche di fare battute più di frequente con i conoscenti, di chiedere una cosa che desidera (un cibo,una canzone o una strada da prendere) con più sicurezza, di non spaventarsi quando gli descrivo il “ contenuto” della giornata che passeremo. La scuola per Giorgio è terminata e questo è una piccola fortuna,ma nell’ambito lavorativo come ho già detto in passato ho assistito a una crescita notevole (documentata nei filmati e foto) della padronanza nelle mansioni e della indipendenza decisionale nell’attuarle. Inoltre ormai da settimane mi chiede quando ricomincia il lavoro,visto che la pausa estiva si è conclusa,e di recente alla spiaggia si è recato dal suo “ex-datore di lavoro” del bar e gli ha chiesto in mezzo a sei persone : “allora, quest’anno a settembre lavoriamo al bar di nuovo? Vengo a pulire?”.
E’ proprio questo ciò di cui parlo e che risalta come miglioramento a carattere diacronico. Anche l’ambito spesa è molto migliorato e Giorgio, ha dimostrato che è ora decisamente in grado di recarsi in un supermercato qualsiasi e realizzare la spesa senza particolari problemi,ma anche in parte divertendosi. La scorsa settimana (2 settembre) abbiamo realizzato come prova finale una ingente spesa da soli per una grigliata di nove persone, con carni, verdure , bottiglie e ogni genere di prodotto. Siamo stati dentro al supermarket oltre 30 minuti, anche in reparti diversi e acquistando ognuno diversi items. Non solo Giorgio non si è impensierito o stancato, ma ci siamo divertiti e abbiamo comprato tutto ciò che serviva. Al supermercato mostra in generale una visibile rilassatezza e indipendenza nelle mansioni e nelle piccole malizie (prendere i sacchetti,ricordarsi la moneta nel carrello, guardare se un frutto è già brutto). Competenze dunque acquisite da lui ed esportabili,in altri momenti e luoghi della città. Anche nell’ambito degli spostamenti ed uso dei mezzi pubblici ha raggiunto piena confidenza con i tempi, gli ambienti, le mansioni che questi comportano. Non teme il viaggio, anzi, prende il trenino e negli ultimi viaggi mentre andiamo verso la stazione dice ad alta voce :devo preparare il biglietto. Giunge in stazione lo compra allo sportello (tirando fuori i giusti 2 euro) e lo oblitera. Dopo di che mi saluta e sale spedito su vagone,dove tranquillo prende posto. Grazie ad un anno di foto, rilevamenti cittadini di punti di riferimento e spostamenti organizzati adesso Giorgio si muove nel centro di Genova con molta più padronanza anche a piedi, lo si vede da come cammina senza sbagliare strada quando lo lascio volutamente “condurre” le camminate. Anche il clima emotivo di Giorgio sugli autobus cittadini è migliorato tantissimo. Sorride, si gode il viaggio, sa bene quando prenotarsi la fermata e si comporta da perfetto viaggiatore anche con gli altri, senza andare in agitazione come al primo viaggio. Come dicevo, socialmente sono più vistosi ancora i suoi miglioramenti. Oltre a non temere gli altri invitati, si comporta oggi in modo molto più socialmente accettabile di prima ,è più paziente sui tempi, più adeguato nei modi e nel rispetto dei tempi comunicativi, in generale è meno impegnativo sia per lui che per me partecipare insieme ad una cena o ad una festicciola sia in casa che in un locale pubblico. Ho cercato in quest’anno di dare particolare rilievo a quest’ambito, organizzando molte uscite di questo genere e coinvolgendo a rotazione decine di amici. Credo infatti che sia fondamentale per lui poter godere del piacere della compagnia alla sua età e la capacità di stare insieme in modo adeguato e “allenato” lo preserverà dal rischio di derisioni, frustrazioni o senso di inadeguatezza in tutte le situazioni sociali che spero frequenterà. Avere avuto esperienze, argomenti, capacità e persone nuove nel suo “bagaglio” lo mette inoltre in condizione ora di stare con gli altri con un repertorio di argomenti e di “comprensioni” molto più vasto rispetto a prima, allontanando il rischio di essere quel ragazzo che continuamente parla solo di quei due argomenti sui quali si è fissato da anni (tutti qui sappiamo bene di cosa parlo….).
Nel futuro potrebbe essere importante continuare con maggiore esigenza il lavoro realizzato sull’uso di denaro e bancomat in ed anche insistere sul senso del tempo e uso dell’orologio-calendario in generale. Talvolta sul trascorrere del tempo (sia giorni che ore) Giorgio mostra infatti ancora confusione e commette degli errori . Sono infatti questi gli ambiti in cui è necessario insistere ancora per poter parlare davvero di obiettivo raggiunto a pieno. L’ambito lavorativo (esperienza di lavoro di 7 mesi presso bar) del quale ho parlato e “filmato” spesso, è stato un percorso di grande significato per lui, un esperienza nuova, non facile e prolungata, nella quale davvero Giorgio ha dato tutto il possibile, aprendosi nuove possibilità e ricevendo riscontri unanimemente positivi. La scuola è terminata e ciò forse è una fortuna..Giorgio in ogni caso ha ottenuta il diploma presso l’alberghiero e può considerarlo un percorso portato a termine con successo.
Sono certo che da me e da chi altro avrà modo eventualmente di lavorare in futuro con Giorgio verranno raccolti i frutti di questo primo anno di esperienze, in modo da affinare le strategie personalizzandole sempre più sul caso. Si useranno i risultati da noi conseguiti come base di partenza puntando all’incremento della sua indipendenza e del suo senso di autoefficacia, che deve percepire forte e chiaro...per usarlo come strumento contro la vergogna e la paura. Giorgio è una persona stupenda che si fa amare da chiunque per la sua allegria e la sua sincerità. La cosa che salta agli occhi è che l’amicizia come collante e come stimolo è riuscita perfettamente. Quello che mi ha fornito moltissima motivazione mese dopo mese è stato il percepire l’impegno che Giorgio ha messo in tutte le attività richieste, la sua evidente ambizione di fare, dare e chiedere di più a sé stesso e a tutto ciò che lo circonda.

LAURA, OPERATORE-"AMICO" DI MAURO, SCRIVE:

RELAZIONE CON GLI ALTRI

- È più aperto alla conoscenza di persone nuove.
L’occasione lavorativa si è rivelata fondamentale per aprirsi a persone che non sono né amiche, né familiari.

- Sa domandare (utilizzo del metodo a specchio utilizzato dall’operatrice)

- Il saper domandare implica un rapporto di fiducia : per Mauro questo è un gran passo avanti se non conosce non chiede.

LINGUAGGIO

- parlare con persone nuove (colleghi di lavoro) lo ha portato a rinforzare il linguaggio (soprattutto per farsi conoscere in un nuovo ambiente). Anche il pensiero è diventato meno frammentato. I pensieri e desideri sono più costruiti.

- rinforzo nella scrittura (in particolare nella scrittura di messaggi telefonici per invitare un amico a cena o mail).

ATTEGGIAMENTO

- Più disponibile all’ascolto dell’altro.
Se prima era schivo nei confronti di altre persone ora si lascia più trasportare dall’evento.
Una caratteristica che contraddistingue Mauro è la sua disponibilità selettiva che si presenta ad occasioni. Se non si rende disponibile a fare una cosa è perché o durante il percorso di una determinata attività è andato storto qualcosa ( qui l’operatore deve rivedere cosa ha sbagliato ad attuare) o quella persona gli ricorda un momento negativo.

- Più consapevolezza e distinzione dei contesti.

MOVIMENTO/ORIENTAMENTO

- Con l’utilizzo di quaderni, l’aiuto di foto e punti di riferimento (strade, percorsi) abbiamo rafforzato la memoria visiva e di movimento. Dove devo andare? qual’è il mio punto di arrivo? Che strada devo percorrere?

-Utilizzo del tempo per prendere la corriera. A che ora parte l’autobus? Come faccio ad arrivare alla corriera?


I SUOI SA FARE (work in progress)

- Cucinare è sempre stato un suo punto forte ma non aveva gli strumenti. Grazie ai raccoglitori/ricettari sta rinforzando il senso delle quantità e del tempo( per esempio nella preparazione di una pastasciutta). E’ servito anche per dare una concezione di ordine e consequenzialità negli ingredienti.

- Ordine e classificazione (stanza, libri, sistemazione armadio…)

-L’uso del denaro :sta aumentando il senso di consapevolezza del lavoro di far parte di un circuito in cui se non si lavora non si mangia.

- Il senso del risparmio attraverso il bancomat, il quaderno del bilancio e il listino prezzi.

- Utilizzo dell’agenda per organizzare le giornate (siamo partiti da un calendario diviso per mattina, pomeriggio e sera con colori diversificati e foto degli impegni).
Considerazioni di persone esterne al progetto
Ambito lavorativo

Responsabile del reparto in cui Mauro lavora
“Mauro all’inizio non parlava con noi non ne voleva proprio sapere. Ora c’è un rapporto completamente diverso. Si vede che gli piace quello che fa, ci saluta sempre, si ferma a parlare con noi, chiede se non sa una cosa.
Su alcune cose fa ancora un po’ fatica ,se è preso dall’agitazione fa le cose fatte di fretta e ci impiega un po’ per ritornare tranquillo, ma si vede che ha una strada progettata ed è sulla strada dell’autosufficienza. Inizialmente quando non sapeva fare le cose la notavo di più l’ansia, quando è invece diventato più sicuro di quello che faceva l’ansia si è placata”.


Collega di lavoro
“Inizialmente era molto nervoso. Non voleva conoscermi né ascoltarmi poi ,grazie al tuo aiuto, ha iniziato ad avvicinarsi. Adesso che si è instaurato un rapporto di fiducia mi ascolta e anche lui mi propone delle sue idee.
Ho visto cambiare anche il suo atteggiamento nei confronti degli ospiti del centro si è messo molto in gioco rispetto all’inizio. Riesce anche a gestire le varie emozioni nonostante i vari umori degli ospiti, dato che non è un ambiente facile. Si è adattato molto bene.
Con noi colleghi c’è collaborazione e secondo me un passo in avanti è stato fatto. Bisognerà continuare con questa linea.
Al momento mi è difficile vederlo come collega, per ora lo vedo come collaboratore.
Potrebbe essere un passo successivo”.
Barista della casa di riposo
“Penso che qui Mauro abbia trovato un posto migliore rispetto a quello di prima.
Rispetto ad altre persone con disabilità,inserite nella struttura , è quello con più iniziativa e senso del dovere. Entra sempre negli orari precisi, non manca mai e lo vedo lavorare.
Io essendo al bancone ho visto anche un miglioramento sul pagamento di un caffè, aspetta il resto, non sempre perché magari è perso nei suoi pensieri, ma negli ultimi mesi ho notato questo miglioramento”.








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