X Fragile - Il Filo di Arianna
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NOVEMBRE 2010-APRILE 2011

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Messaggio  Admin Dom Mag 29, 2011 11:08 pm

Antonio ha tredici anni e la sua operatrice amica è Rachele


Il 25 novembre Rachele, operatrice di Antonio, scrive al prof Cuomo:

Buongiorno,
sono stata contattata da una famiglia di Torino per seguire uno dei loro figli nel progetto il Filo di Arianna. La mamma, Silvia Goffredo, dopo aver seguito il convegno a Bari ha fissato un appuntamento con il professor Cuomo (17 dicembre c.a.) per poter entrare a far parte della ricerca. Mi è stato comunicato dalla famiglia che noi inizieremo il nostro percorso con l'incontro di Mantova, volevo quindi confermare la mia presenza.
Volevo anche chiedere: - in quale modalità dovrà avvenire la presentazione del ragazzo che seguo (Antonio Scafone) non avendo ancora iniziato il progetto- è necessaria la mia presenza alla supervisione della domenica pomeriggio non avendo ancora del materiale da presentare?
Ringraziando porgo cordiali saluti

Rachele

Il 29 novembre la dott.ssa Imola risponde:

Gentilissima Rachele,
benvenuta nella ricerca.
E' utile che tu partecipi alle supervisione di domenica a Mantova.
Sei stata informata circa gli adempimenti economici?
Il protocollo prevede due supervisioni mensili (1 in presenza a Bologna e 1 a distanza tramite skype) ed il costo è di 80 euro mensili da versare a prescindere dalla presenza alle supervisioni, in quanto la cifra rappresenta un forfatit per la formazione degli operatori (che comporta, oltre alle supervisioni, anche un scambio e di telefonate durante il percorso).
Aspetto il tuo curriculum per inserirlo tra gli altri.
Ci vediamo a Mantova
Alice Imola

L’8 dicembre la mamma di Antonio scrive al professor Cuomo

Buongiorno PROF. CUOMO,

Sono Silvia Goffredo la mamma di Scafone Antonio che insieme alla nostra operatrice Rachele G. partecipiamo alla ricerca.
Purtroppo hanno anticipato l'intervento ai piedi dell'altro mio figlio N. di 11 anni, e ho preferito rimanere a casa questo weekend. Non potrò essere presente a Mantova. Ci sarà Rachele, che secondo me, sta facendo un buon lavoro con miei figli.

Con Rachele abbiamo già preparato una piccola presentazione di Antonio che vi ha già trasmesso, ma in in ogni caso vi racconto qualcosa.

Antonio oggi ha 13 anni. L'esito della sindrome arrivò quando aveva 3 anni. Da subito è cominciata la logopedia, la psicomotricità che ha fatto fino a 10 anni. Per qualche anno ha fatto ippoterapia, fa nuovo tutto l'anno da sempre, ha imparato a nuotare abbastanza bene (rimane la paura dei tuffi e della testa sott'acqua).
Da circa un paio d’anni con la “scusa” che lui stava diventando grande e non poteva più entrare nello spogliatoio delle donne l’abbiamo convinto a cambiarsi negli spogliatoi degli uomini, qui la mamma non poteva entrare, da allora lui entra da solo, si spoglia, si lava e si riveste da solo e esce.

Sa andare in bicicletta senza rotelle.

Si muove molto bene negli spazi che conosce, come la scuola. Oggi fa terza media e dalla prima elementare sempre con la “scusa” che non potevo entrare a scuola viene accompagnato al mattino davanti la scuola e si aggiusta da solo.

E’ capitato che avessi tardato 15 minuti a prenderlo. Non c’era più nessuno davanti alla scuola (alla mamma è venuto un collasso) ma poi lui era là in un angolino ad aspettarmi…(gli era stato detto 1000 volte che se tardavo doveva aspettare e così ha fatto).

Antonio è ripetitivo, non riesce a vedere un film. Solo cartoni animati. Sia con il computer o con il dvd ripete sempre la stessa scena.
E’ facile all’emozione, se incontra una persona per strada che conosce bene si blocca cerca di evitarla.
Non riesce a chiedere quello di cui ha bisogno, o raccontare un fatto, non perché non sa parlare ma l’emozione è troppo grande, non ce la fa proprio.
Sicuramente è pigro, quando si deve vestire bisogna insistere, lui non si muove (è un patatone…) eppure da solo è in grado, sa anche legarsi le scarpe.
Se invitato prepara la tavola, qualcosa da mangiare, ma mai di sua spontanea volontà.
Mangia bene, non si sporca, sa usare bene le posate, compreso il coltello.

A scuola è inserito molto bene, gli insegnanti hanno sempre fatto un buon lavoro sui compagni, quest’ultimi gli vogliono molto bene. Anche perchè non sono mai stati costretti a lavorare con lui, ma invitati a comprendere le difficoltà di chi non ce la fa.
Fa un programma molto semplice, fatto di foto con semplici frasi per comprendere quello che poi è il programma della classe.
Lavora esclusivamente in classe. Da quest’anno è successo un paio di volte che la sua prof.ssa di sostegno sia uscita con lui dalla scuola, per andare a comprare un quaderno che ha acquistato e pagato lui.
Le difficoltà sulla matematica sono tante. Lavora con la linea dei numeri e ha capito come funziona. Ma nella realtà se gli chiedi quanto fa 1+1 non lo sa!


Cosa vorrei?
vorrei che raccontasse ciò che gli è capitato nella giornata (bello o brutto che sia),
vorrei che mi dicesse quando sta male, se ha male da qualche parte (è stato un anno con le unghie incarnite, è stato operato due volte, non si è mai lamentato, eppure il dolore era tanto),
vorrei che imparasse ad usare il telefono, per avere la possibilità di lasciarlo a casa da solo, anche poco tempo,
vorrei che imparasse ad attraversare la strada,
vorrei che trovasse il coraggio di entrare con disinvoltura in un negozio da solo e chiedere qualcosa.

Lo sò chiedo troppo... Ma chissà! Tante volte sembrava non ci fossero speranze invece poi ci stupiva!

Un cordiale saluto.
A presto
Silvia

Il 15 dicembre il professor Cuomo risponde:

Gentilissima signora Silvia Goffredo (mamma di Scafone Antonio),

innanzi tutto le faccio gli auguri per l'intervento di suo figlio Nicolas sia per la riuscita chirurgica che per il superamento dell'evento con la massima serenità.

Complimenti ed auguri per l'operatrice Rachele G. che mi ha dato una ottima impressione e penso che potremo sicuramente procedere con grande positività alla ricerca di opportunità per lo sviluppo dei potenziali cognitivi ed affettivi di Antonio .

Sicuramente le notizie che abbiamo ricevuto sono utili ma tutto è subordinato all'incontro che si dovrà realizzare in Università a gennaio.
In tale occasione sarebbe opportuno che voi portaste quaderni e materiali didattici prodotti da Antonio e per Antonio.

Se vi sono inoltre momenti, situazioni, atmosfere, comportamenti,... che caratterizzano Antonio sia in positivo che in negativo sarebbe oltre modo opportuno videoregistrarli ed inviarli.

In attesa i nostri migliori auguri per le prossime festività.

Nicola Cuomo
Alice Imola

Il 16 dicembre l’operatice di Antonio scrive al professor Cuomo:

Gent.mo Professor Cuomo,
dal primo dicembre ho iniziato il mio percorso nella Sua ricerca con Antonio Scafone e la sua famiglia. Io e Antonio ci conosciamo già da tempo, le attività che in queste settimane gli ho proposte le ha sempre accettate. Siamo andati dal giornalaio (luogo in cui Antonio adora recarsi) e, come mi ha consigliato il dott. Davolio, ho cercato di "trascinare" Antonio verso l'acquisto di un giornale più adatto alla sua età (generalmente compra giornali per bambini). Grazie anche all'intervento spontaneo della commessa alla fine ha scelto di comprare un giornale per ragazzi (!!!), arrivati a casa però l'ha abbandonato sul tavolo e non ha voluto che lo sfogliassimo insieme. Quale sarebbe stato l'atteggiamento più adatto: rispettare la sua volontà di non leggerlo (come ho fatto) o trovare una modalità (?) per attirare la sua attenzione e leggere il giornale insieme (ripensando a ciò che Lei ha detto a Mantova, ovvero "creare un processo": desidero comprare un giornale - lo acquisto - torno a casa e me lo leggo)? Antonio, molto spesso, quando incontra qualcuno casualmente per strada che conosce si "emoziona" e reagisce evitando la persona (cambiando lato della strada) o bloccandosi sul posto. Generalmente io lo rassicuro dicendogli che quella persona lo vuole solo salutare, ma lui non si smuove dalla sua posizione, allora io saluto e parlo un pò con la persona interessata. Quando questa va via, allora Antonio mi raggiunge. E' un giusto atteggiamento? Come potrei fare per far avvicinare Antonio alla persona che vuole salutarlo? Molto spesso è evidente come lui vorrebbe avvicinarsi (fa alcuni passi avanti e poi retrocede velocemente) e salutare. Vorrei portare avanti con Antonio il progetto spesa (attività che a lui piace molto fare). Secondo Lei è meglio recarsi al supermercato di fronte a casa, che implicherebbe anche l'attraversare la strada (per lavorare sull'acquisizione di questa autonomia), ma che è un ambiente che lui non conosce, oppure recarsi in macchina in un supermercato che lui conosce bene e in cui si muove con maggiore sicurezza? Questa settimana ho avuto la possibilità di parlare con l'educatrice di scuola di Antonio che si è resa disponibile a pensare e realizzare un progetto insieme. Essendo appena entrati nella ricerca non abbiamo ancora ricevuto la lettere da consegnare alla scuola, potrebbe gentilmente inviarmela?
RingraziandoLa per la disponibilità porgo distinti saluti
Rachele G.

Il professor Cuomo risponde:

Gentilissima Rachele,
ti invio in allegato un documento da presentare a scuola e di seguito l'e-mail inviata alla mamma (che tu forse già avrai letto). Per quanto riguarda le richieste che invii, come ho scritto alla mamma di Antonio, mi è difficile dare delle risposte specifiche in quanto non abbiamo ancora analizzato la storia del ragazzo. Globalmente ti posso dire che certamente Antonio cercherà di mantenere le letture che già conosce in quanto in queste si orienta e praticamente fa meno sforzo, rimanendo dello stesso contesto giornalino, a riconoscere nuovi episodi. Ogni giornalino è caratterizzato da un suo stile grafico che può rappresentare per Antonio un contesto familiare non estraneo ed è quindi rassicurante oltre che facilitante il comprendere nuove situazioni. Il nuovo giornalino che gli presenti certamente richiede uno sforzo e un impegno maggiore ma non tanto per i contenuti, quanto per contesti totalmente differenti che la grafica propone il nuovo giornalino. Naturalmente non possiamo far permanere Antonio sempre sugli stessi giornalini, sarebbe necessitato in passato un insegnargli a seguire il percorso narrativo come significato sciolto dallo stile grafico. Molto probabilmente il mantenere la stessa lettura poteva far pensare ad un interesse particolare di Antonio che in realtà poteva risultare non tanto il comprendere la storia, ma il rivedere sempre le stesse cose facendo riferimento alla grafica e non alle storie. Pertanto, in questi casi, il rischio può essere nel vedere un interesse da parte del bambino nei diversi giornalini della stessa collana, ma in realtà per lui non vi è una sostanziale differenza tra uno e l'altro, sono pressochè tutti uguali. Lo spostamento che bisogna fare, naturalmente in un tempo e con una gradualità non prevedibile a priori, sta nell’ attrarre l'attenzione al contenuto, alla narrazione, alla storia, in modo da poter nel tempo saper comprendere i significati da questi e non solo dalla grafica. Per cui dobbiamo tener presente che il potenziamento dell'interesse in tale settore sta nel distinguere i contesti, le grafiche e le storie. Tutto ciò dev'essere un training che l'operatore amico deve saper condurre e che lei deve apprendere a saper gestire. Per quanto riguarda l'incontro con gli altri, una constante che emerge è quello del sentirsi desiderato. Pertanto spesso si è schivi nei rapporti con gli altri perchè gli altri spesso si rivolgono più all'adulto che al bambino. Ciò può essere vissuto come non sentirsi desiderati. Per cui bisogna man mano far sì che la direzione del discorso non sia tra adulti ma che passi attraverso il bambino in una comunicazione che non fa domande e che non pretende risposte (spesso l'adulto si dirige al bambino con domande in attesa di risposte che non dà, questa condizione può far prevedere ad Antonio che gli faranno una domanda a cui non saprà rispondere). L'altro, l'adulto, dovrebbe rivolgersi a lui salutandolo, facendogli degli apprezzamenti, facendo capire che desidera la relazione, eliminando le domande che attendono la risposta (prima dobbiamo abituarlo alla relazione, poi col tempo vedremo quali domande fare). Per quanto riguarda il negozio e il progetto spesa senta con il dott. Davolio. Per quanto mi riguarda bisogna far scoprire al bambino che più o meno i negozi, indipendentemente dalla grandezza hanno una struttura organizzativa categoriale (pasta con la pasta, pomodori con i pomodori, carne con carne....) analoga, altrimenti (come succede a molti adulti) se non si comprende la struttura organizzativa non si ritrovano i prodotti cambiando negozio. Ogni negozio è contraddistinto da uno stile di catena, le coop, i meraville, gli spendibene, i conad, .... che globalmente fa riferimento ad un'analoga organizzazione, anche se all'interno hanno delle modificazioni che son contingenti all'architettura: lo stile di catena rimane. Quindi vi è un'analogia strutturale ed una differenza nelle merci. Per orientarsi nei diversi magazzini è importante che nel tempo si comprenda tutto questo. Una comprensione che è difficile far passare ad Antonio sul piano razionale, ma comparando le esperienze. In tutti i modi per il proseguo del progetto sulle autonomie dal mio punto di vista è bene che frequenti i negozi un del suo quartiere. Per entrare nei dettagli questi sono più possibili dopo l'incontro di Bologna.
Cordiali saluti
Nicola Cuomo

Il 17 dicembre l’operatrice di Antonio scrive al professor Cuomo:

Gent.sso Professor Cuomo,
ieri, parlando con la mamma di Antonio, ci siamo poste delle domande su quanto segue. Antonio ha un pupazzo di Pippo da quando è nato a cui è molto legato. In passato non riusciva a dormire senza e, ancora adesso, a volte lo tiene con se in casa e ci gioca (ultimamente molto meno). Considerando il pupazzo un elemento infantilizzante, ma anche un importante oggetto transizionale e soprattutto affettivo, ci chiedevamo come si potesse fare per dare ad esso un'adeguata collocazione nella vita di Antonio (es. "è un ricordo di quando eri piccolo, ma ora forse è meglio metterlo da parte perchè sei cresciuto"). Inoltre pensando di indirizzare Antonio verso letture più adatte alla sua età, ci chiedevamo quale fosse il modo migliore per mettere da parte i vecchi giornalini (es. buttarli a sua insaputa, oppure metterli da parte insieme spiegando che ora che è cresciuto non sono più adatti a lui, o ancora buttarli insieme a lui).
Grazie per la disponibilità
Cordiali saluti
Rachele G.

Il professore Cuomo e la dott.ssa Imola rispondono:

Gentilissime signora Scafone e Rachele,
la maturità e la crescita della persona non avvengono per abbandoni di uno stadio per entrare in un altro stadio. Il processo di sviluppo sia psicologico che biofisiologico non è sommatorio e lineare (Piaget l'ha descritto in una linea evolutiva, ma solo per motivi di organizzazione sistematica). Nella realtà lo sviluppo è eterocrono e pertanto è soggetto a sbilanciamenti alla ricerca di squilibri che sono equilibri originali che identificano ciascuno di noi. Ci caratterizzano nell'identità e nella specificità della personalità oltre che sul piano delle competenze cognitive, affettive, motorie,...
Pertanto assolutamente io non starei a soffermarmi su questi particolari perchè assumono il sapore di difetti da togliere, ma punterei su una progettazione più vasta relativamente alle attività altre in modo che proprio il potenziamento, l'estensione delle competenze e degli interessi di Antonio gradualmente lo portino ad abbandonare Pippo, il giornalino,... a favore del nuovo. Una gradualità che avviene per sostituzione provocata da nuovi desideri, da nuovi interessi. Quindi non vi affaticate a pensare come eliminare il vecchio, ma lanciatevi nel produrre nuove condizioni emozionanti, desiderabili, affascinanti,...
Regali possibili per Natale:
• lente di ingrandimento
• mappamondo
• macchina fotografica
• freccette (con attacco in velcro)
• libri da leggere insieme
• ....
Buone feste
Nicola Cuomo
Alice Imola
p.s. altre famiglie hanno analoghe problematiche per questo motivo facciamo girare in trasversale la lettera.

Il 29 gennaio Rachele scrive al prof Cuomo:

Gent.mo Professor Cuomo,
questa settimana siamo riusciti a realizzare un progetto insieme alla scuola. Antonio ha studiato una ricetta in lingua francese e, in accordo con l'insegnante, a casa, l'abbiamo realizzata documentando il tutto con delle fotografie, che porterà poi a scuola e che verranno utilizzate per la didattica. Mi sembra un ottimo risultato raggiunto, le insegnanti si sono dimostrate molto disponibili e interessate al progetto. Rimane comunque la difficoltà di far esprimere Antonio rispetto a ciò che gli piace e ciò che non gli piace. Lui dice SI a tutte le cose che gli vengono proposte, è come se avesse paura di dire no. Raramente dimostra dissenso, quando succede cerco di sottolineare il fatto che lui ha detto NO e che è una cosa positiva, rispettando la sua scelta. E' come se accettasse tutto indifferentemente, nulla lo tocca o lo sollecita più di qualcos' altro. Inoltre sembra non capire che per attraversare la strada è necessario prima guardare e poi dopo attraversare. Dopo mesi di lavoro (è da circa una anno che seguo Antonio) sembra aver capito che si deve fermare e deve guardare, ma poi o attraversa lo stesso o aspetta che sia io ad attraversare per prima. Non riesco a capire se non comprenda il senso del pericolo o se la sua titubanza nel fare le cose lo faccia agire di conseguenza (attraverso o non attraverso, prendo coraggio è attraverso - anche se ci sono macchine - oppure aspetto che attraversi prima lei e poi la seguo).
Cordiali saluti

Il 31 gennaio il professore risponde:

Gentilissima Rachele G. (operatrice-amica di Antonio Scafone),
innanzitutto ti chiedo di citare sempre il nome e il cognome di Antonio nell'oggetto in quanto ci arrivano e-mail solo con il nome (e ce ne sono tante), con il cognome della madre o con il cognome del padre e questo confonde. Per quanto riguarda quanto scrivi ne terremo conto nell'incontro che avremo domani con la famiglia (tu sarai presente?).
Fatti consegnare anche la lettera-relazione dalla famiglia che incontreremo per la prima volta domani
Nicola Cuomo
Alice Imola

Il 7 febbraio Rachele scrive al professor Cuomo:

Gent.mo Professor Cuomo,
Le invio l'ultima videoregistrazione fatta (inerente l'acquisto di qualcosa) per confrontarla con quella precedente. Ho seguito le vostre indicazioni e ho preparato con Antonio una lista con le cose da fare che ha poi utilizzato il giorno successivo per l'acquisto della merenda. Mi sono accorta di essere ancora eccessivamente direttiva in alcuni frangenti, mi sto impegnando per costruire con lui una comunicazione maggiormente dialogica e meno direttiva. Ho notato che Antonio ha fatto molto riferimento alla lista delle cose da fare che avevamo prepartao insieme.
Cordiali saluti
Rachele G.

Il 7 febbraio la dott.ssa Imola scrive a Rachele:
[/color]
Ciao Rachele, prova a caricarlo su http://www.mediafire.com/
Basta iscriversi è gratuito. Poi mi invierai il link per poterlo scaricare
Complessivamente comunque com'è andata?
Alice Imola

Rachele risponde:

Buonasera Alice,
complessivamente ritengo sia andata meglio della volta precedente. Antonio ha consultato più volte la lista che avevamo fatto insieme e ad ogni step rileggeva l'azione che stava compiendo. Io ho cercato di utilizzare una comunicazione maggiormente dialogica, anche se a volte tendevo ad essere ancora un pò direttiva, ho cercato comunque di non anticiparlo, come avevo fatto nell'altro video, e di rispettare i suoi tempi. Sicuramente lo strumento della lista è risultato essere efficace! Non essendo molto esperta con il computer, non sono riuscita a caricare il video al link che mi hai consigliato.......
Rachele G.

Il 3 marzo la dott.ssa Imola scrive all’operatrice di Antonio:

Carissima Rachele,
ieri il prof. Cuomo ha incontrato la famiglia ed abbiamo visionato insieme il tuo filmato.
Per poter completare la relazione da inviare alla famiglia abbiamo bisogno, come ti abbiamo sottolineato nell'incontro in presenza, di un video in cui si riprende lo stesso tema, ma con un'organizzazione totalmente diversa. Dopo aver tu visionato il tuo video e raccolto le tematiche devi anticipare il tutto il giorno prima organizzando con Antonio un lista delle cose da fare con immagini, disegni o collage. Questo va organizzato con lui il giorno prima per poter essere la memoria di quanto fare il giorno dopo. Nel tuo video avevi sottolineato l'acquisto della maglietta. Ora dovresti:
1. creare un'altra situazione di acquisto (quaderni, libri o altro)
2. enfatizzare con gioia l'acquisto sia il giorno prima sia evocandolo il giorno stesso nel percorso da casa al negozio
3. il giorno dopo far riprendere il foglio organizzativo realizzato il giorno prima e dire ad Antonio: "come abbiamo detto ieri organizzati"Se Antonio ha difficoltà ad organizzarsi non fare richieste che vogliono una risposta SI, NO, ma dici indicando e riproponendo sul foglio organizzativo: "mi sembra che qui ci stiamo dimenticando qualcosa" ed attendere che lui ricordi. Bisogna che videoregistri in parallelo quindi al video già fatto in modo da poter fare dei confronti metodologici. Se hai dei dubbi telefona
Ciao
Alice Imola
Nicola Cuomo

Il 3 marzo la mamma di Antonio scrive al professor Cuomo:
Buongiorno Prof.Cuomo

Sono Silvia la mamma di Antonio Scafone le scrivo perchè c'è una cosa che vorrei chiederLe.
Ho bisogno di una risposta da dare ai miei figli. Mio papà è mancato ad Agosto del 2010. Sia io che Antonio e N eravamo molto legati a lui perchè eravamo quasi tutti giorni là a trovarloprima a casa sua poi (quando non è era più autosufficiente) in casa di riposo.
In pochi giorni si è aggravato ed è mancato. I ragazzi non hanno vissuto il funerale, la sepoltura (non volevo che mi vedessero triste e con le lacrime). Nonostante un'educatrice mi avesse aiutato a spiegare loro anche con i disegni la nascita e la morte, ancora oggi mi chiedono "DOV'E' NONNO??" e io rispondo: "IN CIELO". E N mi dice che anche lui vuole andare in cielo!!.
In effetti cosa vuol dire IN CIELO!. A loro manca il pezzo di Nonno morto,del funerale e la sepoltura. Io li porto davanti al loculo ma DOV'E' NONNO??? (Morto. Dietro quel pezzo di marmo...., ma io non riesco a dirglielo!).

Come posso spiegare loro questa cosa?

Tutt'oggi andiamo in questa casa di riposo 2 o 3 volte alla settimana perchè N fa fisioterapia in questo posto. E mentre aspettiamo il fisioterapista che ci chiami, ci sediamo sulle poltrone come allora, beviamo la cioccolata come facevamo con Nonno. E N. puntualmente dice "MA DOV'E' NONNO?" "IN CIELO" risponde Antonio.

Un caro saluto

Silvia Scafone

Il professore risponde:

Gentilissima signora Scafone,
certamente sarebbe stato opportuno che lei avesse approfittato della presenza del collega Gianni Biondi, ciò non significa che lei non possa mandargli un'e-mail (e-mail biondi@opbg.net tel. 06 /68592228)
Sicuramente il collega Gianni Biondi, avendo la responsabilità psicologica è la persona più adatta a darle dei consigli in questo ambito. Ricordi nella sua richiesta al collega Biondi che lei fa parte della ricerca "Il Filo i Arianna" e vedrà che senz'altro le darà i consigli adeguati.
Mi tenga informato sull'esito
Cordiali saluti
Nicola Cuomo

Il 23 aprile Rachele scrive al professore:

Gent.mo Professor Cuomo,
come richiesto in supervisione ho fatto l'esercitazione su PROGETTAZIONE - ATTENZIONE - SUCCESSIONE - SIMULTANEITA'. Gliela invio in allegato.
Cordiali saluti
Rachele G.

ESERCITAZIONE P.A.S.S.
PIANIFICAZIONE – ATTENZIONE – SIMULTANEITA’ – SUCCESSIONE
OPERATORE – AMICO: Rachele G.
Durante le vacanze pasquali avrò la possibilità di passare del tempo con Antonio anche durante l’ora del pranzo.
Aspettando che sia lui a chiedere di mangiare e a dire di aver fame, gli proporrò di dividerci i compiti: io potrei apparecchiare il tavolo e lui cucinare (utilizzo del ricettario realizzato in precedenza). Nel caso in cui Antonio non esprima la necessità di magiare io inizierò a cucinare per me, aspettando poi che lui si dimostri interessato e a quel punto lo coinvolgerò nella preparazione (PROGETTAZIONE).
Come prima cosa andremo a verificare se abbiamo tutti gli ingredienti, in caso contrario potremmo recarci al supermercato di fronte a casa per comprarli facendo la lista della spesa (utilizzo del prezzario). Prima di uscire di casa Antonio potrà controllare se ha tutto il necessario per andare a fare la spesa controllando sulla lista delle
cose da prendere, prima di uscire, affissa vicino alla porta (ATTENZIONE).
Antonio sceglierà cosa cucinare tra le ricette già realizzate insieme in precedenza (di cui avevamo fatto un progetto album) che utilizzerà come guida passo per passo (SUCCESSIONE), se vorrà il mio aiuto gli consiglierò di chiedermelo, oppure vedendolo in difficoltà gli offrirò il mio aiuto.
Io intanto mi occuperò della tavola.
Mangeremo insieme e io ringrazierò Antonio per aver cucinato e gli farò i complimenti per quello che mi ha preparato.
(SIMULTANEITA’).

Obiettivi: espressione dell’iniziativa spontanea
sviluppo del pensiero: ho fame – mi cucino qualcosa da mangiare
utilizzo di strumenti di supporto per non “perdere il filo” e organizzare il lavoro (es. ricettario)
svelargli le sue competenze
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